Il mondo moderno è caratterizzato da forti disuguaglianze sociali. Le misure correttive che molti governi provano a introdurre non sempre portano i frutti sperati. Le cause di tutto ciò si trovano anche nelle caratteristiche dell’essere umano, il quale, in fondo, accetta e sostiene la disuguaglianza.
Dove risiedono le differenze?
Nel nostro Paese, il 20% più abbiente della popolazione detiene il 72% della ricchezza totale. Inoltre, a un italiano che nasce in una famiglia a basso reddito occorrono 5 generazioni per per arrivare a far parte della fascia alta.
Le differenze sociali fra persone più o meno abbienti si possono riassumere attraverso due concetti chiave: reddito e ricchezza. Il primo riguarda ciò che viene guadagnato dal lavoro, al netto delle tasse; la seconda si riferisce al patrimonio, inteso in generale, di un individuo. È più ingiusto, quindi, che un dirigente d’azienda percepisca uno stipendio molto più alto di un suo operaio, o che un rampollo, disoccupato, di una famiglia ricca paghi poche tasse sui suoi investimenti bancari?
Le differenze risiedono principalmente nelle situazioni di partenza delle famiglie. Chi ha un vantaggio, seppur piccolo, sarà molto più propenso ad aumentarlo negli anni.
E la natura umana come vede la disuguaglianza?
La natura dell’uomo è così complessa che da un punto di vista innato, non accetta la disuguaglianza. Basta pensare a due bambini che ricevono delle caramelle. Se il primo ne riceve più del secondo, la reazione spontanea di quest’ultimo è la rabbia e l’indignazione.
Allo stesso tempo, però, secondo un recente studio, le persone non si dichiarano favorevoli a vivere in una società in cui vengano eliminate tutte le differenze e saremmo tutti uguali.
Come si spiega tutto ciò? La risposta va cercata nelle modalità con cui si formano le disuguaglianze. In altre parole, gli essere umani sono ben disposti verso differenze motivate e giuste, per lo più derivate dal merito. Se qualcuno si è meritato e guadagnato uno status più elevato è corretto e accettato che si trovi in una condizione migliore.
Lode al merito
Ecco quindi spiegato perché si parla tanto di meritocrazia. Grazie ad essa, la società è in grado di accettare e sopportate una serie di differenze che altrimenti sarebbero insostenibile. La creazione di un mondo caratterizzato da giuste disuguaglianze, attraverso la comprensione dei motivi per cui esse esistono, porterebbe le persone a credere di poter emergere, e alla formazione di una società più equa.