Da sempre, i pettegolezzi hanno avuto un ruolo fondamentale nella costruzione delle relazioni nelle comunità. Ma perché ci piace ficcare il naso? Cosa ci spinge a essere così curiosi nei confronti dei fatti degli altri?
Niente paura, non è patologico
Mettiamo subito in chiaro una cosa: amare il pettegolezzo non è una patologia. Se vi considerate delle persone particolarmente curiose, non vi preoccupate, non avete nulla che non va.
Siamo tutti quanti così tanto interessati ai fatti degli altri perché siamo degli “animali sociali” e, dovendo vivere in gruppi, è necessario avere più informazioni possibili sulle altre persone. Se non altro per non farsi ingannare o per non passare per ingenui. Ecco il motivo del perché ci piace ficcare il naso.
Inoltre, più un fatto ci sembra interessante, più abbiamo voglia di raccontarlo a qualcuno. Quante volte ci è capitato di cercare di tenere a mente qualcosa, solo per volerla raccontare ad un amico? Secondo le ricerche, infatti, più dell’80% delle conversazioni tra le persone trattano di individui specifici, di cui si conosce il nome. Questo perché raccontarsi pettegolezzi rafforza la coesione sociale, permette di essere accettati dagli altri e aiuta a valutare se stessi in contrapposizione al prossimo.
Ficcare il naso è utile?
Gli studiosi sono tutti concordi sul fatto che spettegolare sia fondamentale per gli esseri umani. Una ricerca sugli argomenti dei pettegolezzi ha dimostrato che lo scopo principale di informarsi e poi riferire i fatti altrui è chiedere conferma o raccogliere informazioni sugli altri, e non mettere in giro maldicenze.
Secondo questa teoria, quindi, scoprire i fatti degli altri è molto utile perché permette alle persone di rimanere aggiornate su ciò che accade nella propria comunità, evitando così di passare per sprovvedute e facili da raggirare.
Evitare il falso
La curiosità con il fine di informarsi è quindi un elemento importante e utile per ogni individuo all’interno della propria comunità. Per quanto ci possa piacere ficcare il naso, però, è importante non mettere in giro notizie false volontariamente. Così facendo, infatti, non solo si rischia di perdere reputazione, ma si danneggia l’intera società, la quale perde quel senso di fiducia negli altri che deve essere alla base di ogni relazione umana.